fonte: idealista
Il pergolato senza permesso si può installare se leggero, rimovibile e privo di coperture rigide, rispettando le norme del Comune.
Quando è possibile installare un pergolato senza permesso? È una domanda comune, fra coloro che vogliono installare una simile struttura in giardino, per ricavarne un’area ombreggiata o fiorita. In linea generale, se il pergolato è leggero, privo di opere di muratura e facilmente rimovibile, può rientrare all’interno dell’edilizia libera e, quindi, non essere soggetto ad autorizzazioni.
Cosa si intende per pergolato
Quali sono le pergole senza permesso
Quando il pergolato non richiede autorizzazioni dal Comune
Casi speciali di pergolati che possono richiedere permessi
Quando un pergolato è abusivo
Cosa si intende per pergolato
Innanzitutto, è necessario capire cosa si intenda davvero per pergolato. Si tratta di un passaggio importante, poiché nel linguaggio comune questa struttura viene spesso confusa con la tettoia o con la veranda. E, per quanto rispondano a necessità simili, in realtà si tratta di elementi ben diversi, che possono essere soggetti ad autorizzazioni altrettanto differenziate.
Con il termine pergolato - un’insieme di pergole, come facile intuire - si identifica una struttura da esterni, aperta almeno da tre lati e priva di una copertura superiore stabile e impermeabile. Nella configurazione più comune, il percolato si compone di:
dei pali laterali di sostegno, solitamente realizzati in legno, alluminio o altri materiali leggeri;
una struttura superiore, sempre realizzata con pali, fra di loro separati.
Il pergolato ha la funzione principale di ombreggiare l’area su cui è posizionato. Ancora, può permettere alle piante rampicanti di svilupparsi in altezza e, non ultimo, di realizzare con il loro sviluppo superiore una copertura completamente vegetale.
Come già accennato, la struttura non deve essere confusa con tettoie e verande, perché il Testo Unico dell’Edilizia - ovvero il D.P.R. 380/2001 - ne prevede dei criteri autorizzativi diversi. Lo stesso vale indirettamente anche per altre coperture che, proprio poiché confuse con le pergole, vengono installate senza rispettare le normative vigenti. È il caso, ad esempio, dei tanti gazebo predisposti abusivamente.
Quali sono le pergole senza permesso
Le pergole sono delle soluzioni per ombreggiare il giardino che, generalmente, non richiedono specifici permessi per poter essere installate, purché rispettino dei precisi requisiti. Infatti, secondo quanto stabilito dal già citato D.P.R. 380/2001, si tratta di strutture che possono rientrare facilmente all’interno dell’edilizia libera, ovvero che non necessitano particolari autorizzazioni.Il Testo Unico dell’Edilizia - e le successive modificazioni, come con il D. Lgs. 222/2016 - infatti prevede che si possano realizzare in edilizia libera opere di limitato impatto estetico e volumetrico. In particolare, se le strutture in questione sono molto leggere, rimovibili e non richiedono opere di muratura - come, ad esempio, la cementificazione a terra - possono rientrare facilmente negli interventi privi di titoli autorizzativi.
In linea generale, di conseguenza, si potranno installare senza troppi intoppi:
pergolati mobili o facilmente smontabili, come ad esempio le strutture leggere semplicemente appoggiate al terreno, prive di copertura, dall’utilizzo pressoché stagionale;
pergolati modulari, che possono essere composti al bisogno, senza opere di muratura;
pergole aperte su almeno tre lati, non permanentemente fissate all’edificio, prive di copertura fissa e rigida.
Il punto relativo alla mancanza di una copertura fissa e rigida è di fondamentale importanza. Un tetto rigido, ad esempio in laminato metallico, andrebbe a configurare il pergolato come una tettoia, struttura che invece richiede specifiche autorizzazioni.
Quando il pergolato non richiede autorizzazioni dal Comune
Per quanto le caratteristiche generali elencate nel precedente paragrafo permettano di identificare facilmente i pergolati che non necessitano di pratica edilizia o altri permessi, vi sono anche altri fattori da prendere in considerazione. Cosa considerare, quindi, per implementare una pergola che non richiede autorizzazioni dal Comune, come il permesso a costruire o la presentazione della SCIA edilizia?Innanzitutto, è necessario controllare il regolamento del Comune, poiché l’installazione di una pergola - per quanto in edilizia libera - potrebbe, in realtà, essere limitata dalle disposizioni di edilizia comunale del proprio luogo di residenza. Dopodiché, non richiedono generalmente autorizzazioni i pergolati che:
non vengono installati in località dove sono presenti precisi vincoli paesaggistici, che potrebbero pertanto richiedere la CILA o la SCIA per poter essere realizzati;
sono leggeri, di piccole dimensioni e non aumentano la volumetria degli immobili;
risultano privi di coperture fisse e rigide, come già specificato;
non prevedono opere di muratura, cementificazione delle basi o fissaggio perenne alle pareti degli edifici.
In merito alle dimensioni, è utile specificare che l’articolo 6 del D.P.R 380/2001 non fa riferimento a estensioni massime. Bensì, definisce in edilizia libera semplicemente gli interventi leggeri, facilmente rimovibili, privi di coperture fisse e non volumetrici. Tuttavia, è sempre necessario controllare le disposizioni comunali, che potrebbero invece prevedere dimensioni di riferimento.Ancora, il fatto che la pergola non richieda autorizzazioni non esula dal rispetto delle norme di sicurezza: ad esempio, la struttura non può andare a detrimento della stabilità e della stessa sicurezza dell’immobile - o delle sue parti - a cui eventualmente si adagia.Non ultimo, è certamente utile specificare che, se le condizioni precedentemente elencate vengono rispettate, si possono realizzare sia un pergolato autoportante - quindi sorretto autonomamente da pali su tutti i quattro lati - che una pergola addossata senza permessi.
Casi speciali di pergolati che possono richiedere permessi
Vi sono però dei casi particolari di pergolati che, pur presentando alcune delle caratteristiche già elencate e assomigliando molto a classiche pergole, non sempre possono essere realizzati in edilizia libera.
La prima tipologia è quella della pergola bioclimatica che, in alcuni casi, può richiedere l’ottenimento di permessi per poter essere installata. Questo perché simili strutture possono incorporare coperture meccaniche o automatizzate, essere chiuse in modo permanente sui lati, essere fissate o cementificate al suolo e prevedere sistemi di regolamentazione vincolata di temperatura e ventilazione.
È però utile sapere che, a seguito della recente approvazione del Decreto Salva Casa, nel 2024 sono stati modificati vari permessi per la pergola bioclimatica. Molte configurazioni sono infatti rientrate nell’edilizia libera, di conseguenza è utile chiedere un parere a esperti o informazioni presso gli uffici di competenza del proprio comune.
La seconda tipologia è quella della pergola fotovoltaica che, sebbene normalmente rientri in edilizia libera, in alcuni casi può essere assoggetta alla richiesta di CILA, in particolare quando di grandi dimensioni, permanentemente cementificata al terreno e non amovibile. Anche in questo caso, è utile chiedere preventivamente a esperti o presso gli uffici preposti del Comune.
Quando un pergolato è abusivo
Ma quando un pergolato è considerato abusivo? Innanzitutto, è bene ribadire che il pergolato non deve essere previsto come se fosse una tettoia senza permesso o, ancora, come una generica copertura per esterni. Queste strutture, proprio poiché prevedono delle coperture fisse o rigide, possono essere soggette ad autorizzazioni. Inoltre, potrebbero risultare come abuso edilizio le opere:
prevedono installazioni permanenti e stabili, con cementificazione o fissaggio non rimovibile al suolo;
presentano una struttura pesante, come pilastri in muratura o scheletri in cemento armato e altro ancora;
modificano la volumetria dell’immobile, come nel caso di strutture dotate di tetti rigidi e chiusure permanenti laterali;
non risultano conformi alle normative comunali e regionali relative all’installazione di strutture per esterni;
violano, come già visto, i vincoli paesaggistici per i quali è richiesta autorizzazione, come da D.Lgs. 42/2004;
violano specifiche disposizioni comunali.
Fra le possibili conseguenze di un pergolato abusivo, vale la pena ricordare la possibilità che la struttura venga sottoposta a rimozione o demolizione, con l’ordine di ripristinare lo stato originario dei luoghi e multe amministrative variabili, in base alla violazione e all’impatto della struttura irregolare. Per questo motivo, in caso di dubbi, prima di procedere all’installazione è utile vagliare il parere di professionisti qualificati.
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